mercoledì 24 agosto 2011

L'OPERA PIU' BELLA

L’ opera più bella dell’uomo è quella di pregare e amare


Fate bene attenzione, miei figliuoli: il tesoro del cristiano non è sulla terra, ma in cielo. Il nostro pensiero perciò deve volgersi dov'è il nostro tesoro. Questo è il bel compito dell'uomo: pregare ed amare. Se voi pregate ed amate, ecco, questa è la felicità dell'uomo sulla terra.

La preghiera nient'altro è che l'unione con Dio. Quando qualcuno ha il cuore puro e unito a Dio, è preso da una certa saovità e dolcezza che inebria, è purificato da una luce che si diffonde attorno a lui misteriosamente. In questa unione intima, Dio e l'anima sono come due pezzi di cera fusi insieme, che nessuno può più separare.

Come è bella questa unione di Dio con la sua piccola creatura! E' una felicità questa che non si può comprendere. Noi eravamo diventati indegni di pregare. Dio però, nella sua bontà, ci ha permesso di parlare con lui. La nostra preghiera è incenso a lui quanto mai gradito.

Figliuoli miei, il vostro cuore è piccolo, ma la preghiera lo dilata e lo rende capace di amare Dio. La preghiera ci fa pregustare il cielo, come qualcosa che discende a noi dal paradiso. Non ci lascia mai senza dolcezza. Infatti è miele che stilla nell'anima e fa che tutto sia dolce.

Nella preghiera ben fatta i dolori si sciolgono come neve al sole. Anche questo ci dà la preghiera: che il tempo scorra con tanta velocità e tanta felicità dell'uomo che non si avverte più la sua lunghezza. Ascoltate: quando ero parroco di Bresse, dovendo per un certo tempo sostituire i miei confratelli, quasi tutti malati, mi trovavo spesso a percorrere lunghi tratti di strada; allora pregavo il buon Dio, e il tempo, siatene certi, non mi pareva mai lungo.

Ci sono alcune persone che si sprofondano completamente nella preghiera come un pesce nell'onda, perché sono tutte dedite al buon Dio. Non c'è divisione alcuna nel loro cuore. O quanto amo queste anime generose! San Francesco d'Assisi e santa Coletta vedevano nostro Signore e parlavano con lui a quel modo che noi ci parliamo gli uni agli altri.

Noi invece quante volte veniamo in chiesa senza sapere cosa dobbiamo fare o domandare! Tuttavia, ogni qual volta ci rechiamo da qualcuno, sappiamo bene perché ci andiamo. Anzi vi sono alcuni che sembrano dire così al buon Dio: «Ho soltanto due parole da dirti, così mi sbrigherò presto e me ne andrò via da te». Io penso sempre che, quando veniamo ad adorare il Signore, otterremmo tutto quello che domandiamo, se pregassimo con fede proprio viva e con cuore totalmente puro.

dagli scritti di San Giovanni Maria Vianney, sacerdote

sabato 18 giugno 2011

INSEGNAMENTI DEL CURATO D'ARS
dalla lettera ai sacerdoti di Papa Benedetto XVI
(Osservatore Romano del 19 giugno 2009)





"Il Sacerdozio è l'amore del cuore di Gesù".

"Un buon pastore, un pastore secondo il cuore di Dio, è il più grande tesoro che il buon Dio possa accordare ad una parrocchia e uno dei doni più preziosi della misericordia divina".

"Oh come il prete è grande!... Se egli si com­prendesse morirebbe... Dio gli obbedisce: egli pronuncia due parole e Nostro Signore scende dal cielo alla sua voce e si rinchiude in una piccola ostia..."

"Tolto il sacramento dell'Ordine, noi non avremmo il Signore. Chi lo ha riposto là in quel tabernaco­lo? Il sacerdote. Chi ha accolto la vostra anima al primo entrare nella vita? Il sacerdote. Chi la nutre per darle la forza di compiere il suo pellegri­naggio? Il sacerdote. Chi la prepara a comparire innanzi a Dio, lavandola per l'ultima volta nel sangue di Gesù Cristo? Il sacerdote, sempre il sacerdote. E se quest'anima viene a morire per il peccato, chi la risusciterà, chi le renderà la calma e la pace? Ancora il sacerdote... Dopo Dio, il sacerdote è tutto!... Lui stesso non si capirà bene che in cielo".

"Se comprendessimo bene che cos'è un prete sulla terra, moriremmo: non di spavento, ma d'amore... Senza il prete, la morte e la passione di Nostro Signore non servirebbero a niente. È il prete che continua l'opera della Redenzione sulla terra... Che ci gioverebbe una casa piena d'oro se non ci fosse nessuno che ce ne apre la porta? Il prete possiede la chiave dei tesori celesti, è lui che apre la porta, egli è l'economo del buon Dio, l'amministratore dei suoi beni... lasciate una parrocchia per vent'anni senza prete, vi si adoreranno le bestie... il prete non è prete per sé, lo è per voi".

"Mio Dio accordatemi la conversione della mia parrocchia; accetto di soffrire tutto quello che vorrete per tutto il tempo della mia vita".

"Appena arrivato egli scelse la chiesa a sua dimo­ra... Entrava in chiesa prima dell'aurora e non ne usciva che dopo l'Angelus della sera. Li si doveva cercarlo quando si aveva bisogno di Lui".

"Non c'è bisogno di parlar molto per ben pregare. Si sa che Gesù è là nel santo tabernacolo; apria­mogli il nostro cuore, rallegriamoci della sua santa presenza. È questa la migliore preghiera".

"Venite alla comunione, fratelli miei, venite da Gesù. Venite a vivere di Lui per poter vivere con Lui...".

"È vero che non ne siete degni, ma ne avete biso­gno!

"Tutte le buone opere riunite non equivalgono al sacrificio della Messa, perché quelle sono opere di uomini, mentre la Santa Messa è opera di Dio".

"La causa della rilassatezza del sacerdote è che non fa attenzione alla Messa! Mio Dio... com'è da compiangere un prete che celebra come se facesse una cosa ordinaria!".

"Come fa bene un prete ad offrirsi a Dio in sacri­ficio tutte le mattine".

"Non è il peccatore che ritorna a Dio per doman­dargli perdono, ma è Dio stesso che corre dietro al peccatore e lo fa tornare a Lui".

"Questo buon Salvatore è così colmo d'amore che ci cerca dappertutto".

"Il buon Dio sa tutto. Prima ancora che voi vi con­fessiate, sa già che peccherete ancora e tuttavia vi perdona. Come è grande l'amore del nostro Dio che si spinge fino a dimenticare volontariamente l'avvenire, pur di perdonarci".

"Piango perché voi non piangete".

"Se almeno il Signore non fosse così buono! Ma è così buono! Bisogna essere barbari a comportarsi così davanti a un Padre così buono!"

"Tutto sotto gli occhi di Dio, tutto con Dio, tutto per piacere a Dio... Com'è bello!...

"Mio Dio, fammi la grazia di amarti tanto, quanto è possibile che io t'ami".

"La grande sventura per noi parroci è che l'anima si intorpidisce".

"Vi dirò qual è la mia ricetta: do ai peccatori una penitenza piccola e il resto lo faccio io al loro posto".

"Il mio segreto è semplice: dare tutto e non con­servare niente".

"Oggi sono povero come voi, sono uno dei vostri".

"Non ho più niente. Il buon Dio ora può chiamarmi quando vuole".

"Non ci sono due maniere buone di servire Dio, ce n'è una sola, servirlo come lui vuole essere servito".

"Fare solo ciò che può essere offerto al buon Dio".

"Gesù Cristo dopo averci dato tutto quello che ci poteva dare, vuole ancora farci eredi di quanto egli ha di più prezioso, vale a dire della sua Santa Madre".