venerdì 10 agosto 2012

Il Cuore del Sacerdote

IL CUORE DEL SACERDOTE

 Padre Giulio Maria Scozzaro

Il Tuo cuore può contenere amore verso Gesù oppure amore disordinato verso le creature. "Dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore" (Mt 6,21) Potrà esserci amore per Gesù e amore per le creature, ma cosa sarà mai un contenitore con den­tro miele ed aceto? Non che le creature non si debbano avvicinare ed amare, anzi, ma solo in Gesù, per portarle a Lui; essendo Tu modello e sicura Guida spirituale. Amare disor­dinatamente le creature significa togliere amore a Gesù. In pratica, l'amore che si doveva dare a Gesù si è dato alle creature. È un buon commercio? Per questo il Sacerdote pieno di zelo, animato dall'Amore Divino; si sforzerà sempre più di purificare il proprio cuore, di togliere da esso tutto ciò che lo tiene lontano dal Cuore di Gesù Cristo.
Il Sacerdote deve avere un cuore dolcissimo, buono con tutti e premuroso verso i bisognosi: peccatori e poveri. Non in tutti c'è un cuore simile a quello appena descritto, per questo, bisognerà lavorare e rinnegarsi, per liberare il cuore dai vari legacci. Ma per arrivare ad avere un cuore puro, bisognerà chiedere aiuto a Colui che è "mite ed umile di Cuore" (Mt 11,29), e a Colei che ha formato nel Suo Grembo quel Cuore Divino. Se non ci si sforza di purificare e trasformare il cuore, non ci potrà mai essere unione trasformante in Gesù.
Proprio questo organo muscolare di circa 300 grammi, ha una funzione vitale nel corpo e senza di esso il corpo non ha esistenza. Ma il cuore, oltre a permettere la sussistenza alla per­sona, è il simbolo da cui provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adulteri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie" (Mt 15,19). Con un cuore che brama ciò che è contrario all'umiltà, purtroppo esistono dei predicatori, che "legano pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono nepppure muoverli con un dito. TUTTE LE LORO OPERE LE FANNO PER ESSERE AMMIRATI DAGLI UOM1IVI" (Mt 23;4-5).
Cosa occorre per avere iI cuore simile a quello di Gesù? Il volere quel Cuore!!! Desiderare quel Cuore ed impegnarsi giorno dopo giorno per ripulire il proprio cuore da ciò che lo rende momentaneamente corrotto. Diventa facile camminare nella via di purificazione quando ci si affida di continuo a Gesù e a Maria. Loro vogliono che Tu Sacerdote, diventi grande Santo per santificare tutti, ma aspettano la Tua disponibilità.
La Madonna è la Maestra della vita spirituale e la Madre di tutti i Sacerdoti, vuoi che non Ti dia tutto quello che chiedi? Élla non aspetta altro che sentire la Tua umile voce che invoca aiuto, forza e Grazie per diventare tutto spirituale e Luce che illumina le tenebre. Sei, pronto a compiere questo corag­gioso e decisivo passo? Tutto hai da guadagnare e il Tuo orgoglio da perdere. Tu incontri ogni giorno tante persone con caratteri, aspettative e disposizioni diversi, ma Tu devi essere sempre Te stesso, cioè Gesù, con tutti. Per tutti devi pre­gare e con tutti devi mostrarli paziente, benigno, dolce e pieno di bontà. A tutti devi fare del bene, perchè questo Ti chiedono e per questo sei preposto. Non mostrare stanchezza o impazienza, perchè in realtà mostri i tuoi limiti spirituali. Le Tue parole siano soprannaturali, sempre misurate, semplici, benevoli e umili.
Alle volte, quando viene un'anima inquieta o disperata, vuoi liberartene al più presto. E se quell'anima la manda a Te Gesù? Cosa altro hai da fare di meglio, che salvare anime? Gesù cercava anime da salvare e accoglieva tutti, specialmente i pec­catori. Adesso, vuol salvarle per mezzo Tuo, ma se Tu non hai pazienza e le mandi via o non le istruisci come faceva Gesù, non sei Mediatore di Grazie, ma deviatore verso il male. Che ne pensi? Chi vede Te, deve subito ammirare il modo con cui pratichi le virtù. Deve immediatamente alzare la mente e il cuore a Gesù; ricordare le Sue parole sulla castità, l'obbéeien­za, la povertà e l'umiltà, l'unione fraterna e la collaborazione, la carità e la fiducia in Dio, la comprensione e la bontà, la gen­tilezza e la giustizia, la sincerità e la costanza. Tutta la dottrina di Gesù è imperlata di queste virtù, e senza queste virtù non c'è identificazione con Lui, anche se si è ricevuto il carattere sacerdotale.
"I poteri eccelsi, conferiti al sacerdote in uno speciale Sacramento a ciò ordinato, non sono in Lui transitori e passeg­geri, ma stabili e perpetui, congiunti come sono a un carattere indelebile impresso nell'anima Sua, per cui è diventato "Sacerdote per sempre" (Sal 110,4), a somiglianza di Colui del cui eterno sacerdozio è fatto partecipe: carattere che il Sacerdote, anche tra le più deplorevoli aberrazioni in cui per umana fragilità può cadere, non potrà mai cancellare dall'ani­ma Sua", è dichiarato nell'Enciclica di Pio XI "Ad catholici sacerdotii ".
Non ci deve essere discordanza tra ciò che si crede e ciò che si vive. Anche il diavolo crede in Dio, ma non Lo ama, non Lo serve. Con l'ordinazione sacerdotale c'è certamente la con­figurazione a Cristo Sacerdote. E Gesù vuole passare ancora tra le folle per aiutare, guarire e cambiare i cuori, e vuole passare per mezzo Tuo, in Te dovendo essere Tu Uomo di misericordia e di amore.
Sacerdote, agirai come Gesù nella misura in curami Gesù e Ti sarai trasformato in Lui. Sarai consolatore, ripieno di bontà, di pazienza e di dolcezza, solamente se la Tua anima è degna e costante dimora dello Spirito di Gesù. Guarda come Gesù cer­cava le pecorelle perdute per asciugare le loro lacrime, per dare speranza in una vita migliore, per addolcire le loro sofferenze.
Ho già scritto che il Sacerdote deve mostrare innanzitut­to bontà. Non parlo della falsa bontà del mondo, mascherata sotto falsi pretesti, ma parlo della bontà che ha queste carat­teristiche: dolcezza, squisitezza, mansuetudine; mitezza, generosità, amabilità, altruismo, benignità, affabilità, nobiltà di cuore, miseri­cordia, rinuncia, intuito di servizio, signorilità, disponibilità, clemenza, pazienza, sensibilità, abnegazione, gentilezza, cortesia, delicatezza, cordialità, benevolenza, sensibilità, magnanimità, carità, pietà, sacrificio, umanità, finezza nei modi.
Un Sacerdote imita Gesù non per quello che dice, ma per quello che fa. Nelle omelie si potranno fare discorsi di carità ed amore, ma poi bisognerà verificare se proprio il Sacerdote mette in pratica quello che predica. Non vorrei che queste parole di Gesù fossero riferite ai Sacerdoti del giorno d'oggi: "Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno" (Mt 23,3).
Mentre, "in virtù del Sacramento dell'Ordine e ad immagine di Cristo Sommo ed eterno Sacerdote, i Sacerdoti sono con­sacrati per predicare l'Evangelo, pascere i fedeli e celebrare il culto Divino, quali veri Sacerdoti della Nuova Alleanza" (LG 28). Tu sai che la Tua missione è grandissima e molto difficile, e sai anche che Gesù Ti ha dato le Grazie adeguate per il Tuo ministero sacerdotale. Se in Te manca amore e misericordia, quelle Grazie a cosa Ti sono servite?
Se non pensi, non ami, non piangi e non preghi per la con­versione dei peccatori, vuol dire che sei vuoto dello Spirito di Gesù. Egli, per amore dei peccatori discese dal Cielo, e venne sulla terra a faticare, a soffrire; a morire nel patimento è nell'in­famia. "Il Figlio dell'Uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto" (Lc 19,10), e questa è l'identica missione del Sacerdote: salvare le anime e portare a Gesù quelle smarrite.
Molti fedeli non vengono più in Chiesa o non frequentano più la Chiesa, forse per gli scandali dati dal Sacerdote. Per questi scandali si dovrà renderne conto a Dio; si dovrà rispon­dere del cattivo esempio. "Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengono scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo" (Mt l8,7).
Sacerdote, Tu sei Gesù, perché veramente Gesù vuole continuare la Sua opera redentrice in Te. Ma solo se Tu vuoi. Insegni, lavori; Ti sacrifichi, Ti annulli per le anime e, dirai, cosa se ne ha di guadagno? "Riceverai il centuplo ed erediterai la vita eterna" (Mt 19,29), risponde Gesù, anzi, "chi osserverà i Miei precetti e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel Regno dei Cieli" (Mt 5,19).
Ogni Sacerdote saprà nel Giudizio quante anime ha salva­to ma anche quelle che non ha salvato e che doveva salvare. Quale responsabilità per il Sacerdote! Se si capisse meglio cosa comporta questa responsabilità, si rifletterebbe molto bene e per lungo tempo, prima di chiedere di diventare Sacerdote.

(dal libro:" Sacerdote, chi sei tu?")

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