domenica 6 luglio 2008

Gesù presente nel Sacerdote

Gesù è misteriosamente, ma veramente, pre­sente nel Sacerdote. Il Sacerdote deve prendere sempre più coscienza di questa realtà che speri­menterà per opera dello Spirito Santo e con la soa­ve e materna opera di Maria, ma solo se diverrà sempre più l'uomo della preghiera. Farà la stessa esperienza di san Paolo: «Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me!».
Ecco alcune realtà da vivere:
Le mani del Sacerdote sono le mani di Gesù: mani aperte a diffondere i doni di Gesù nei contatti quotidiani con i fedeli nell'esercizio delle opere di misericordia.
Mani aperte nel donare le ricchezze della Grazia nei gesti rituali e sacramentali.
Mani aperte e stese sulla croce e inchiodate nel rinnegare se stessi per essere consumati dai fedeli. Mani crocifisse che salvano il mondo.
Mani aperte piuttosto nel dare che stese per ri­cevere!
Gli occhi del Sacerdote sono gli occhi di Ge­sù: occhi che cercano il volto del Signore! Vultum tuum, Domine, requiram.
Occhi come raggi di sole che arrivano anche al fango e alle sozzure, ma non si sporcano.
Occhi in cui brilla la Misericordia di Gesù e di Maria.
Occhi specchio di un cuore puro, limpido, pieno di carità, di gaudio e di pace.
È da questo tesoro del cuore cristificato che egli deve attingere a piene mani per dare dare dare non se stesso, ma Gesù!
Il cuore del Sacerdote è il Cuore di Gesù: Egli deve poter dire, come Gesù: «Imparate da me che sono mite ed umile di cuore!».
Cuore che palpita di un solo amore: amore fe­dele, generoso, totale, indiviso e bruciante per Gesù e per Maria.
Cuore, perciò, che ama i fedeli tutti indistin­tamente e solamente per Dio.
Il Sacerdote deve essere in tal modo Gesù da poter dire con tutta verità quello che Gesù diceva ai farisei: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù... Voi siete di questo mondo, io non sono di questo mon­do!» (Gv 8,23).
La bocca del Sacerdote è la bocca di Gesù: labbra che si schiudono solo per lodare il Signore, per esaltare le sue meraviglie davanti al mondo.
Labbra sacerdotali che benedicono, che consa­crano, che pregano.
La bocca del Sacerdote deve aprirsi solo per parlare di Dio, per insegnare le cose di Dio, per parlare con Dio.
Ecco, in sintesi, un programma: Il Sacerdote è nel mondo,
non è del mondo, è per il mondo!
È compito delle anime consacrate pregare e offrire sacrifici affinché tutti i Sacerdoti siano dav­vero coscienti del proprio essere Cristo in terra e siano santi!

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