domenica 6 luglio 2008

Maria SS.ma nella Santa Messa col Sacerdote

L'unione familiare - filiale e materna - di Ma­ria col Sacerdote e del Sacerdote con Maria, si nu­tre e si rinsalda con la celebrazione eucaristica.
La presenza di Maria nella celebrazione euca­ristica è un dato di fatto teologico. Ma anche in ogni azione liturgica è presente Maria.
La Santa Messa rende realmente presente, an­che se nel mistero, il Sacrificio del Signore. Si fa memoria della passione, morte e risurrezione di Gesù.
In questo mistero è inserita Maria che è pre­sente come lo era sul Calvario nel dolore, come partecipò e partecipa alla gloria della resurrezione.
La Santa Messa rende presente nel mistero ma realmente Gesù in diversi modi:
1) È Gesù Maestro che ci parla.
2) È Gesù che s'immola anche col suo corpo mistico.
3) È Gesù che si dona come alimento.
4) È Gesù che si fa presente nel mondo attra­verso chi lo riceve.
È Gesù Maestro che ci parla.
Maria, ancella della Parola, sostiene il Sacer­dote perché accolga la parola come Lei l'accolse per incarnarla in sé e donarla ai fedeli.
II Vangelo ci dice che Maria era attenta alla Parola del Figlio e la custodiva nel cuore. Sant'Agostino riflette che Maria, prima di concepire Gesù nel seno, lo aveva già concepito e incarnato nella vita.
1 fedeli devono vedere la Parola vissuta e in­carnata nel Sacerdote in modo da poter testimonia­re come san Pietro a Gesù: «Tu hai parole di vita eterna».
La voce del Sacerdote dev'essere come quella di Maria: risonanza di Cielo, chiave che apre la porta dei cuori alla venuta dello Spirito Santo, can­tico di gioia.
È quello che troviamo nel mistero della visita a sant'Elisabetta. Appena risuonò la voce del saluto di Maria, Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo, Giovanni non ancora nato esulta di gioia e la mente si apre alla comprensione dei divini misteri: la santità di Maria, la Missione del Figlio, chiamato «mio Salvatore», in aramaico Gesù.
L'efficacia della parole di Maria!
L'efficacia della parola del Sacerdote! Spe­cialmente nello svolgimento dei sacri misteri sa­cramentali!
II Signore sia con voi!... La pace sia con voi!... Vi benedica Dio!...
La parole del Sacerdote, parola di Gesù, è sempre efficace e produce ciò che significa.
Non esca mai dalla bocca del Sacerdote nes­suna parola meno che edificante, come ammonisce san Paolo nella lettera agli Efesini 4,29 e 5,3-4.
Le labbra del Sacerdote sono uno scrigno che custodisce un tesoro: la Divina Sapienza!
II Sacerdote deve prendere coscienza del suo Essere Gesù, della sua divina potestà, delle ric­chezze divine che lo arricchiscono permanente­mente e con Maria e come Maria deve esclamare stupefatto ed entusiasta: ha fatto in me cose grandi colui che è Potente!
Gesù s'immola anche col suo Corpo Mistico. Sul Calvario ai piedi della Croce, crocifissa col Figlio, vi era la Madre.
Nel mistero, ma veramente e realmente, - an­che se i sensi nulla percepiscono - lo stesso sacrifi­cio si fa presente all'altare. A Cristo immolato è unita Maria immolata. Vi sono l'Agnello e 1'Agnella, come afferma un Padre.
La spada del dolore, preannunziata dal profeta Simeone, le penetra l'anima, e la strazia e continua a tormentarla anche dopo che Gesù muore.
L'opera di Maria a questo punto è di unire a sé il Sacerdote celebrante - ma anche i fedeli - perché accetti di vivere fino in fondo l'essere Ostia con Gesù Ostia.
II Sacerdote dice: «Prendete e mangiatene tut­ti. Questo e il mio corpo che e dato per voi!».
Non è forse coinvolto anche il Sacerdote in questa offerta sacrificale?
La natura freme, lo sollecita a sfuggire al dolo­re, a non accettare il calice amaro e a dire, come Gesù: «Padre, passi da me questo calice!». La Ma­donna interviene. Stringe al cuore il suo figlio Sa­cerdote e lo anima e incoraggia a continuare la pre­ghiera di Gesù fatta a metà: «Però non si faccia la mia, ma la tua volontà».
Cosi, con l'aiuto di Maria, il Sacerdote non solo si unisce a Gesù Sacerdote, ma anche a Gesù vittima.
I tre crocifissi della Messa: Gesù, Maria, il Sa­cerdote! Così si realizza la salvezza del mondo.
Gesù si dona come alimento.
Quel cibo è il «frutto del seno di Maria!». Ve­dete il frutto, ma non trascurate l'albero.
La carne e il sangue di Gesù, nostro alimento, sono sgorgati dalla sorgente che è la carne e il san­gue di Maria. Hanno lo stesso sapore.
La Madonna ci aiuta non solo a nutrirci di Ge­sù, ma anche a farne vita della nostra vita perché veniamo assimilati e trasformati in Cristo: cristifi­cati.
È l'ansia di san Paolo - ma molto più di Maria - espressa con le parole: «Sento le doglie del parto finché non sia formato Cristo in voi».
È vero che è lo Spirito Santo che forma Cristo in noi: ma Egli ha scelto di formarlo per mezzo di Maria. Quando lo Spirito Santo ha voluto santifica­re Giovanni nel seno materno, lo ha fatto per mez­zo di Maria. Così Maria rimane per sempre la Collaboratrice dello Spirito Santo nel formare Cri­sto nelle anime.
È nel Cuore Immacolato di Maria che avviene la trasformazione del Sacerdote in perfetta imma­gine di Gesù sul piano spirituale.
Cristo, ricchezza infinita di grazia e di santità, ricevuto bene nella Santa Comunione, ci comunica
ogni bene soprannaturale, ci santifica, ci unifica e alimenta la Comunione ecclesiale.
Gesù si dona al mondo attraverso chi lo rice­ve.
La Comunione fatta bene mi assimila a Gesù, cosicché per mezzo mio, che vivo nel mondo, Ge­sù penetra nel mondo per illuminarlo, purificarlo, elevarlo, salvarlo.
Maria vede che il mondo cammina nella via della perdizione e vuole salvarlo e sa che la salvez­za sta principalmente nelle mani del Sacerdote.
Gli Atti ci presentano il quadretto della Chiesa quando si accingeva all'opera della salvezza del mondo. La Chiesa era tutta riunita «con Maria, la Madre di Gesù».
Ancora oggi la Chiesa sente l'urgenza della nuova Evangelizzazione del mondo. Ancora oggi Maria ci precede e ci accompagna e ci anima per­ché vuole tutti salvi.
A Lourdes Bernardetta, ha visto la Madonna tanto triste che lei ne ha pianto.
Perché?
Lo stesso vale per le apparizioni di Fatima: Maria è triste perché vede i figli andare in perdi­zione. Vede il mondo coalizzato contro i valori sacri del Vangelo, vede il mondo offrire le sue mor­tali lusinghe anche ai sacerdoti, vede satana che cerca di togliere al Sacerdote ogni segno interno ed esterno di sacralità perché diventi in qualche modo un gaudente assimilato al mondo...
Allora Maria interviene. Come Mamma ve­glia, protegge, sostiene, incoraggia e salva il Sacer­dote arricchendolo della potenza dello Spirito Santo attraverso la intima unione con Gesù Euca­ristia.
In tal modo satana viene sbaragliato e ne viene annientata la tracotanza.
Maria con Gesù dice ai figli suoi sacerdoti: «Figli miei, siate uniti in me. Così anche voi con Gesù innalzato in Croce e per virtù di Gesù potete dire: " Io ho vinto il mondo!"».

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