domenica 6 luglio 2008

Il tabernacolo

È Gesù che ha posto la sua dimora in mezzo agli uomini.
II Tabernacolo è una tenda, una dimora, di­mora precaria perché è segno e preludio dei Ta­bernacoli eterni.
È Gesù che con amore e per amore ha voluto che si costruisse la sua piccola casa in mezzo alle nostre case. Vi dimora Lui, il mio Sposo, il Dio del mio cuore, il mio Tesoro, la mia eredità, Lui ap­passionato d'amore per me.
Nell'Antico Testamento il salmista esprimeva i suoi desideri e i suoi sospiri anelando verso il ta­bernacolo del Signore...
Eppure in quel tabernacolo non vi era la pre­senza reale, ma solo un'ombra, una nube...
Qui c'è Lui per me, con me, diventato davvero l'Emanuele, Dio con noi, Gesù con me.
Perciò il Tabernacolo deve essere il luogo privilegiato del mio incontro permanente con Lui. Vi sono delle persone che, se vuoi trovarle, sai dove andare: al circolo, al bar, alla discoteca. Dove devono trovarti i fedeli, o Sacerdote? Dov'è il tuo tesoro ivi è il tuo cuore!
Ecco il Tabernacolo! Più che la lampada, la tua presenza assidua e amorosa deve indicare ai fe­deli la presenza di Gesù.
Io devo essere il segno della presenza di Lui. All'Emanuele - Dio con noi - deve corrispon­dere il Sacerdote con Dio.
L'Emanuele ha risposto al mio appello, ed ec­colo con me, per me nel Tabernacolo.
Per me in un duplice senso:
1) Perché io ho reso possibile la sua presenza. 2) Per me, perché mi ama e ama le anime. Senza di me non gli sarebbe stato possibile es­sere presente, senza di me il suo Cuore si rattrista come si rattristò per la assenza dei suoi primi Sa­cerdoti nell'agonia del Getsemani.
Prova a ripetere, in un a cuore a cuore, a Gesù vivente e presente nel Tabernacolo: «Gesù, lo sai che ti amo tanto?». Lui godrà ed esulterà e il suo Cuore sarà consolato.
E sono tanto pochi quelli che lo amano davve­ro.
II Tabernacolo è detto anche «tenda del con­vegno». Lì si davano appuntamento Dio e Mosè per mezzo del quale Dio entrava in comunione col popolo. Mosè era il mediatore. Lì si decidevano i destini del popolo.
Ora il Sacerdote è il nuovo mediatore, con Cristo, della nuova alleanza.
Io Sacerdote lì devo trattare gli interessi e la causa delle pecorelle di Gesù: i poveri, i derelitti, i piccoli, i malati, i giovani, le famiglie...
Io spesso sono invitato, spesso organizzo «convegni» buoni, utili...
Aumentino pure i «convegni» con Gesù Eu­caristico, presso il Tabernacolo: ne trarranno bene­ficio anche gli altri convegni, anzi, senza questo «convegno», gli altri non servono a nulla!
Col suo esempio, con la sua fede entusiasta ed entusiasmante il Sacerdote vedrà presto il Taberna­colo circondato da numerose «lampade viventi», da cuori ardenti di amore.
Per l'efficacia dell'apostolato il Sacerdote de­ve ricordare che la sorgente della vita e dell'energia soprannaturale e dell'acqua che zampilla per la vita eterna è Gesù presente nel Tabernacolo.
Tu, Sacerdote, sei «l'accumulatore» e il «canale» dell'energia spirituale che parte dal Ta­bernacolo.
L'accumulatore si scarica se non è sottocorren­te e il canale non convoglia l'acqua se non è colle­gato alla sorgente.
Così tu fa' ogni giorno «il pieno» a questa «stazione di servizio»!
Occorre creare un'inversione di tendenza. Quale? Ascolta bene.
Vi è un altro «tabernacolo» ben presente e cu­rato dentro le nostre case (ancora piccole chiese domestiche?) dove si fa presente ed abita, il più delle volte, il demonio: è la televisione!
Per ore ed ore, da tutti i canali - vere cloache - viene convogliato un diluvio di fango, viene iniet­tato il veleno che brucia ogni seme di bene, di­struggendo l'innocenza dei nostri bambini.
Sesso, sesso, sesso come condimento di quasi tutti i programmi e violenza, materialismo, edoni­smo... e anti-vangelo a tutto spiano, anche nei pro­grammi che sembrerebbero innocui.
Non è questo uno dei motivi che giustifica e rende urgente la nuova evangelizzazione di cui ha parlato il Papa?
II mondo è ritornato pagano e bisogna rifarlo cristiano con la travolgente forza dello Spirito Santo.
Ma questo si potrà ottenere se il centro dei nostri interessi e del nostro cuore, per Sacerdoti e fedeli, diventerà il Tabernacolo, e non la televisio­ne.
Infine, non dimentichiamo che presso ogni Tabernacolo, accanto a Gesù, c'è sempre Maria.

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